Stati Uniti d’America, what else?

    Gli Stati Uniti sono i grandi protagonisti della civiltà contemporanea. Politicamente, economicamente, culturalmente. Inarrestabile è stata l’ascesa iniziata dalla Guerra d’Indipendenza con cui le Tredici Colonie della East Coast, in un moto insurrezionale che anticipò la Rivoluzione Francese, ottennero nel 1783 l’autonomia dalla Gran Bretagna. Fedeli ai loro principi originari, gli States hanno assimilato progressivamente le componenti etniche e storiche presenti in Nord America. Corsa al West e rapporto con i Nativi, conquista di territori dalla radicata identità spagnola e, in seguito, il fenomeno massiccio dell’immigrazione dall’Europa, Tedeschi, Irlandesi e Italiani in testa. Questi i vettori decisivi, divenuti veri e propri miti fondativi, nella formazione della complessa fisionomia degli USA. Né si deve tralasciare la loro componente costante, essenziale, lo sfondo permanente: l’immenso spazio americano, fatto di paesaggi sconfinati, aperti, selvaggi, immagine di libertà, possibilità, rinascita.

    Difficile, se non impossibile, risulterebbe il tentativo di esaurire in una presentazione la gamma innumerevole di caratteristiche geografiche e umane degli USA, per non parlare dei significati simbolici che hanno via via assunto nel nostro tempo. Volendo raggruppare i 50 Stati Uniti d’America in macroaree omogenee sotto numerosi punti di vista, li si può distribuire nelle seguenti regioni: New England, la zona della costa atlantica settentrionale colonizzata nel 600 dai Padri Pellegrini puritani, con principale città Boston; il Mid-Atlantic, che include le aree metropolitane di New York e Washington D.C.; il South, vale a dire l’area degli Stati che aderirono alla Confederazione durante la Guerra di Secessione, la cui vecchia tradizione schiavista e agricola determina ancora oggi un’identità riconoscibile dalla costa al Mississippi, dal golfo del Messico agli Appalachi; il Mid-West, la cintura di vaste pianure monotone (Great Plains) che vanno dai Grandi Laghi, dove spicca la conurbazione di Chicago, fino alle porte dell’Oklahoma e al Texas, affini, per molti motivi, al contiguo South West, la rossa teoria di deserti, canyon e altopiani di Arizona, New Mexico e Nevada, nella quale è ancora viva la cultura spagnola; procedendo verso Nord lungo il Continental Divide, lo spartiacque dell’America settentrionale, si giunge nel West vero e proprio, quello della wilderness, delle Rocky Mountains, dei cow boys e dei rodeo; la costa del Pacifico, o West Coast, parte dal Canada e include tanto Washington e l’Oregon, con il clima pluviale temperato, quanto la California, che presenta una notevole varietà climatica e paesaggistica, oltre a due degli scenari urbani e culturali principali degli States, Los Angeles e San Francisco. A queste aree si aggiungono, discontinui da un punto di vista territoriale, altri due stati, Alaska e Hawaii, e alcuni paesi satellite, soprattutto isole nei Caraibi.

    Da tale ricchezza composita e stratificata si capisce che gli USA siano una delle destinazioni turistiche più visitate al mondo. Metropoli che hanno inaugurato l’architettura moderna, musei e negozi, Parchi Nazionali e natura incontaminata, tradizioni folkloriche e il panorama artistico- intellettuale fondamentale nel nostro tempo, dalla letteratura alla musica, dalla cinematografia.